IL CARNEVALE CIVITONICO

Civita Castellana, un affascinante borgo ricco di storia e tradizioni, è famosa in tutto il mondo per il suo vivace carnevale che ogni anno attira migliaia di visitatori. Durante questa festa, le strade si riempiono di colori, musica e allegria, con maschere e carri allegorici che sfilano tra la gioia di grandi e piccini. Ma ti sei mai chiesto da dove abbia origine questa tradizione così radicata nel cuore della comunità civitonica? È una storia che si tramanda di generazione in generazione, fatta di antiche usanze, creatività e un forte senso di appartenenza. Scopriamo insieme le radici di questa meravigliosa festa!

Il Carnevale di Civita Castellana ha una storia antica e ricca di simbolismi, testimoniata da fonti che ne attestano l’importanza nel corso dei secoli. Il primo documento ufficiale, risalente al 1566 e custodito nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma, con una copia nella Biblioteca Comunale “E. Minio” di Civita Castellana, afferma l’esistenza di questa tradizione già allora radicata nel territorio.

Nel corso del tempo, il carnevale civitonico ha continuato a evolversi, mantenendo vive le sue usanze più profonde. Un esempio significativo di questa continuità è rappresentato dal celebre “Rogo del Puccio”, un rituale che si svolge durante il martedì grasso e che segna la conclusione delle festività carnevalesche. Già nel 1833, Gaetano Gigliotti descriveva in un suo scritto, l’“Elogio storico di Carnevale”, questa tradizione, organizzata dalla “società di beoni” in occasione del funerale del “Re delle Maschere”.

Il rituale prevede la cremazione de O Puccio, simbolo delle maschere e delle follie carnevalesche, che viene rappresentato da un pupazzo di cartapesta. Il rogo segna la fine delle celebrazioni e rappresenta un passaggio rituale fondamentale: il momento di inversione delle regole, del potere e delle convenzioni sociali, un’antica tradizione che risale ai tempi più remoti dell’umanità.

Il Carnevale di Civita Castellana non è soltanto una festa ricca di allegria e colori, ma rappresenta anche un momento di grande convivialità. Durante le sfilate, le persone tendono a lasciarsi alle spalle le proprie identità quotidiane, immergendosi completamente nel ruolo delle maschere che interpretano. È un’occasione in cui si vive intensamente il senso di comunità e di festa, per poi tornare alla routine il giorno seguente, portando con sé il ricordo di un bicchiere di vino, di chiacchiere tra amici e della gioia condivisa. E già si comincia a pensare all’edizione successiva, con la voglia di rivivere ancora quelle emozioni uniche.